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DA BLACK JEZUS They can't cage the light

black jezus

They can’t cage the light” non è il classico disco folk. C’è in più l’elettronica, è vero, ma non è neppure questo il valore aggiunto. L’album funziona, piace, perché ha una personalità propria, definita, non suggerisce all’ascoltatore rimandi evidenti ad altri artisti, ma tiene tutti incollati all’attualità, cioè alle nove canzoni proposte.

L’atmosfera è scura, la voce di Luca Impellizzeri è una piccola meraviglia di luce e buio, mentre i “giocattoli” elettronici di Ivano Amata sono così discreti da restare costantemente due passi indietro rispetto alle parole e all’incedere dei brani. Il panorama sonoro – oltre al folk – si arricchisce qua e là di fascinazioni soul e blues, ma al di là dei generi e delle etichette  (che contano sempre sino a un certo punto…), quello dei da Black Jezus è un disco di belle canzoni, un disco dal taglio internazionale che lungo la strada non lascia alcun dubbio all’ascoltare circa il valore della proposta.

“They can’t cage the light” è fuori dalle mode ma anche così alla portata di un pubblico ampio. Sarebbe un errore definirlo come un lavoro buono per le nicchie. Abbasso le nicchie. Questo è un album che deve andare oltre i soliti circuiti indipendenti, perché se lo può permettere.

Una critica? Hanno sbagliato clamorosamente il singolo: “Dry” non è il pezzo migliore di “They can’t cage the light”. Noi avremmo promosso “You made the rules”.

Review Overview

QUALITA' - 70%

70%

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