Cinema2018

BLUE KIDS Andrea Tagliaferri

blue kids

Partiamo con il dire che “Blue Kids” ha un’estetica molto bella, che si riassume in una regia di qualità, un paio di piani sequenza (occhio a quello dell’agguato in casa) che sono sprazzi di cinema con la A maiuscola e poi c’è un sonoro che ti toglie il respiro. Peccato solo che la sceneggiatura non sia altrettanto potente, perché altrimenti l’esordio di Andrea Tagliaferri sarebbe stato un vero gioiellino, un dramma moderno e sempre attuale nonostante prenda spunto da casi di cronaca vera come il delitto Maso o quello dei fidanzatini di Novi Ligure, Omar ed Erika.

La trama. Il film ruota attorno alla banalità del male, frutto della noia di ragazzi di buona famiglia e viziati.

Al centro di tutto ci sono gli attori Fabrizio FalcoAgnese Claisse, figlia di Laura Morante, che affrontano il film caricati a molla, tanto che il loro recitato appare sempre due passi avanti rispetto alla sceneggiatura, e questo stare fuori dalle righe li rende alla fine poco credibili e leggermente caricaturali, due sociopatici che hanno scritto in fronte quello che andranno a combinare lungo la storia.

Andrea Tagliaferri prova a sfruttare la lezione di Haneke in “Funny Games”, ma i protagonisti dell’autore austriaco esprimevano una normalità che terrorizzava, mentre i nostri “blue kids” sono un po’ farlocchi. I buchi narrativi non alterano però il valore artistico dell’opera, che merita uno sguardo attento e che ha il coraggio di disegnare un finale per nulla rassicurante. Insomma, tanti azzardi, non tutti vinti, ma qualitativamente l’opera non si discute.

Review Overview

SCORE - 6

6

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