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ERICA MOU «Faccio la cantautrice che è diverso dall'essere soltanto una cantante»

«Non mi chiamo Erica con la “kappa”, faccio la cantautrice che è diverso dall’essere soltanto una cantante e fra i miei papà artistici ci sono De André, Tenco e Fossati». Le idee chiare non mancano a Erica Mou, artista portata alla ribalta da Caterina Caselli.

Iniziamo dal nome d’arte. Sa di caramella…

«Erica è proprio il mio nome, mentre di cognome faccio Musci. Dalle nostre parti (è nata a Bisceglie nel 1990, ndr), spesso si usa troncare i cognomi, così ho aggiustato il “Mù” con “Mou”».

Come le caramelle?

«Sì, come le caramelle, ma non solo: dalla pianta erica si ricava un miele che sa tanto di mou».

Le donne come sono viste nel mondo della musica?

«E’ un ambiente un po’ maschilista, si fa fatica a credere che una donna possa essere anche cantautrice, si tende quasi sempre a vederci come delle voci. Non è contemplato che si possa anche essere cantautrici o chitarriste».

E’ Caterina Caselli che ti ha scoperto, giusto?

«Sì, è una donna molto saggia, che nonostante i grandi successi nella sua vita ha ancora una gran voglia di ascoltare e scoprire nuovi talenti. E’ bello parlare con lei, mi fa sentire protetta».

Tu sei una cantautrice. Se pensi al filone cantautorale quali artisti ti vengono in mente?

«Sono una grandissima ammiratrice di De André, Tenco e Fossati. Credo che le loro canzoni siano attualissime, siano senza tempo».

 

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