ClassicaItalianoRecensioniSperimentazioneStrumentale

FABRIZIO PATERLINI Secret Book

fabrizio paterlini secret book

Partiamo col dire che ci hanno sorpreso gli accostamenti tra Fabrizio PaterliniLudovico Einaudi. In comune hanno poco, pochissimo, e non sappiamo davvero quali punti di contatto abbiano trovato alcuni critici fra i due artisti. Forse il piano, inteso come strumento, ma la sensibilità del “tocco” è completamente diversa, e non c’è neppure da fare a gara. Diciamo che Einaudi ti prende il cuore, Paterlini ti apre la mente e la lascia libera di spaziare. Si possono trovare grandissime soddisfazioni su entrambi i fronti.

Detto questo, veniamo a “Secret Book“, un disco solido, cinematografico, a tratti delicato ma con una personalità chiara, per nulla timidino. In scaletta 13 episodi rigorosamente strumentali che prendono per mano l’ascoltatore portandolo in una dimensione “altra”, dove il concetto di “musica classica” viene ribaltato e riattualizzato, seguendo la strada già intrapresa negli anni da Teho Teardo, ad esempio, quindi ampie concessioni a fascinazioni di natura elettronica. L’album ci piace – già arrivati a metà dell’ascolto avevamo le idee piuttosto chiare, e questo la dice lunga sulla forza espressiva dell’opera di Paterlini. Il brano migliore? “Before the storm”. Peccato soltanto si sia strozzato il pezzo sul più bello. Ottimo anche “One world, at last”, che sembra un omaggio all’immaginario di “Blade Runner”.

In conclusione: musica di gran classe.

Review Overview

QUALITA' - 70%

70%

Pulsante per tornare all'inizio