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JOAN THIELE «Mi piace l’idea di crescere e maturare insieme alla musica che scrivo»

Dal 16 febbraio Joan Thiele sarà di nuovo in tour in Italia in attesa del nuovo album. «Il nuovo disco sarà un bel mix di luoghi e sonorità: ci sarà tanta elettronica, tantissimi tamburi. Sarà un po’ tribale». L’artista metà italiana e metà svizzero-colombiana con il nuovo tour toccherà le principali città italiane, ma non solo, infatti, sarà tra i nomi che si esibiranno sul palco del SXSW ad Austin in Texas, dal prossimo 13 marzo.

Partiamo da questo ultimo appuntamento. A marzo suonerai in Texas. Cosa vorresti che il pubblico americano apprezzasse o ricordasse di te?

«Sono molto affascinata dalla programmazione musicale del SXSW, è uno dei festival più interessanti del momento, proprio per questo motivo spero di portare la mia musica in un modo nuovo. Si tende spesso ad essere la copia di/assomigliare a, quello che vorrei portare è il mio nuovo mondo. Anche il mio essere “latina, italiana” è molto importante, voglio raccontarmi per quello che sono».

Il tuo percorso è molto… strano, è simile a quello che avveniva una ventina/trentina di anni fa con gli emergenti, cioè una crescita graduale, costante, spesso tramite il passaparola e il live. Insomma, sembra un percorso distante dalle abitudini moderne, dove si cerca di spremere un progetto subito. Questa strada quanto è figlia delle tue decisioni o dei consigli che hai ricevuto?

«Devo ammettere che sono sempre stata piuttosto intuitiva sul mio percorso e mai troppo calcolatrice, anche se parallelamente ho avuto comunque la fortuna di avere vicino un team che mi sostiene nel quotidiano, e con il quale cresco giorno per giorno. Mi piace l’idea di crescere e maturare insieme alla musica che scrivo. Credo che la cosa più difficile nella carriera di un artista, sia quella di durare nel tempo, e proprio per questo motivo penso sia fondamentale costruire mattoncino per mattoncino. Si rischierebbe altrimenti di avere una bella casa, ma di deboli fondamenta. Non si deve comunque perdere il coraggio di “rischiare”, esplorandosi dentro».

C’è un esempio (di artista) al quale ti stai ispirando, sempre per ciò che concerne la crescita, il percorso?

«Non credo di ispirarmi particolarmente ad un artista ben preciso. Ci sono però diverse figure che stimo per il proprio percorso, da Feist, a St. Vincent, a Lauryn Hill».

Il tuo nuovo album è molto atteso. Tu senti o hai sentito in questi mesi delle pressioni particolari?

«Ho passato l’ultimo anno a scrivere, tra poco finalmente uscirà il mio primo album, non vedo l’ora. L’unica pressione che sento è quella di comunicare con la gente, ho proprio voglia di cantare live tutto quello che ho dentro».

Cosa ti piace maggiormente del nuovo album e in che misura pensi ti rappresenti?

«Ho lavorato tanto su quest’album, non è stato facile perché avevo tanto da dire, ma sono felice perché è un disco sincero, Dentro questo album ci sono io, c’è la mia casa, ci sono l’Italia e la Colombia. Ci sono tanti sentimenti e tutto un mondo “tribale” che volevo raccontare».

Mi dici la tua sull’ultimo Sanremo? 

«Onestamente ho visto qualche performance, ma in maniera distratta. Mi sono invece emozionata guardando il programma post Sanremo del mitico Marzullo, in cui si rivive la magia del festival del passato con i grandi nomi da Modugno alla Bertè, non ti nego che un po’ di pelle d’oca l’ho avuta».

Ecco le prime date confermate:
16-02 | TREVISO – Home Rock Bar
17-02 | BOLOGNA – Locomotiv Club
dal 13-03 al 17-03 AUSTIN TX (U.S.A.) – SXSW
23-03 | PESARO – Chiesa dell’Annunziata
24-03 | GENOVA – Bangarang @Crazy Bull
07-04 | MARGHERA (VE) – Argo 16
13-04 | SEGRATE (MI) – Wow @Magnolia

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