Opinioni

MAX ZANOTTI «Credo che quando si vada a votare per il meno peggio si sia falliti come generazione»

La nostra recente intervista a Pierpaolo Capovilla e le imminenti elezioni ci hanno suggerito l’idea di chiedere ad alcuni artisti con che spirito si stanno avvicinando al prossimo appuntamento elettorale.

«La politica italiana cos’è diventata? Domanda dalla quale mi farei facilmente trasportare verso considerazioni amare e pensieri omicidi ma non credo sia necessario, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, come si dice. Da molto tempo osservo la politica e ai suoi protagonisti come un gigantesco reality. Mi sembra di assistere ad un incontro sportivo. Giocatori strapagati che si menano in campo e quando finisce la partita vanno a fare festa insieme. Il pubblico si insulta e si mena dentro e fuori dagli spalti e non si accorge di essere solo un tramite.

Una volta la politica era partecipazione, combattere per idee e programmi rivolti al popolo, fare capire alle nuove generazioni che ne valeva la pena, da qualche tempo mi sembra solo pena. Credo che quando si vada a votare per il meno peggio si sia falliti come generazione. Questo disagio lo avverto in ogni campo della vita sociale, la vittoria dei mediocri è, visto che è il mio mondo, nella musica soprattutto.

Vale ancora la pena sperare? Sono positivo. Ero ancora bambino e vedevo personaggi come Pertini, Enrico Berlinguer, Aldo Moro come persone da stimare, carismatiche e leali. Attendo con fiducia nuovi personaggi che riescano a trascinare con le loro idee, sganciandosi dalla parola Partito, ormai anacronistico e lontano dalla vita reale del Paese. Mi auguro vivamente che alle prossime elezioni accada qualcosa che stravolga tutto questo. Viva l’Italia».

Max Zanotti, autore e cantante
dei Casablanca 

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