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MAXI B «Non so se i miei fans si ritroveranno nei miei nuovi testi»

E’ un singolo perfetto. Così perfetto che ce ne siamo innamorati al primo ascolto. Perfetto perché Maxi B resta uno dei rapper con un repertorio di incastri e contenuti di assoluto valore, e poi la presenza di Giorgia Pino dà ulteriore cifra al brano. “Come cambiano le cose”, però, pare non essere il singolo che anticipa un nuovo lavoro. «Ho una vagonata di materiale, ma non ho in programma un nuovo disco».

Il nuovo singolo parla di amore. Quanto è autobiografico?

«”Come cambiano le cose” è una canzone che mi girava in testa da molto. I cambiamenti di vita degli ultimi anni hanno fatto sì che diventasse realtà. E’ autobiografica. La metafora è quella di una storia d’amore ma in realtà parla dei cambiamenti che la vita e la quotidianità ti portano a fare. Quante convinzioni si modificano, a volte si sgretolano, crescendo e facendo esperienze nuove. Positive e negative».

Hai altre canzoni simili, nel cassetto?

«Sto scrivendo molte canzoni d’amore. Non posso farci niente. “Come cambiano le cose” è solo l’inizio. Sto vivendo anni felici, pieni di lavoro e progetti. Ora come ora non potrei più scrivere un disco come “Maledetto” dove sfogavo il mio pensiero sul mondo rap. Ora vedo tutto con altri occhi e una consapevolezza diversa. L’avessi avuta prima non mi sarei mai imbarcato in certe situazioni, avrei gestito diversamente la mia carriera. Ma non sono pentito perché ora ho raggiunto uno status perfetto per me. Radio e musica come lavoro. Non potrei chiedere di meglio».

Il nuovo brano anticipa un disco? 

«Ho una vagonata di materiale nuovo, ma non ho in programma un nuovo disco. Poi magari esce lo stesso ma sto ragionando a pezzi singoli. Non sto scrivendo seguendo i nuovi trend. Faccio quello che mi piace ora. Sto collaborando con molti cantanti, tra cui Giorgia Pino che è l’ospite nel nuovo singolo. Non so se i miei fans si ritroveranno nei miei nuovi testi. Vedremo».

Com’è nata la collaborazione con Giorgia?

«Quando ho scritto “Come cambiano le cose” l’avevo pensata per una sola voce, la mia. Una volta registrato il primo provino mi sono reso conto che ci voleva una voce femminile per dare più profondità alla canzone. Mi serviva una voce piena e graffiante, che rispecchiasse l’anima delle parole che avevo scritto, quindi quando il mio produttore, Leone Tranquillo, mi ha fatto sentire Giorgia, me ne sono innamorato subito. A lei il pezzo è piaciuto molto e ha voluto esserci. Sono molto soddisfatto».

Giorgia ha vissuto l’esperienza di un Talent. La invidi? Che opinione hai dei Talent?

«No, non la invidio. I Talent non fanno per me. Mi hanno proposto di partecipare a “X-Factor” ma ho subito rifiutato. Non giudico chi li fa, ma per quanto mi riguarda non parteciperei mai. Come ospite invece è un’altra storia. Sarebbe come ogni altra ospitata».

Oggi che la Tempi Duri Records non esiste più, le ferite per quell’esperienza si sono chiuse? Nell’ultima intervista che facemmo fosti piuttosto duro con Fabri Fibra. Avete mai chiarito?

«Con Fabbri non ci siamo più sentiti e mi sembra la cosa più giusta. A me non interessa la sua musica e sicuramente la cosa è reciproca. Una volta scritto il mio disco, “Maledetto”, per me la faccenda era già chiusa. Come dovrebbe fare ogni rapper, ho messo in rima le mie sensazioni, che in quel caso erano negative, ma non sempre la vita è rose e fiori. Ho subito voltato pagina trovando strade più giuste per me che mi hanno portato ad una svolta inaspettata e positiva. Oggi i rapper si affidano troppo ai dissing da Social. Ridicoli».

Quell’esperienza cosa ti ha insegnato?

«Grazie a quell’esperienza ho capito quanto in realtà questo mondo del rap sia pompato e finto. Ora lo vivo con distacco. E spesso rido di certi comportamenti».

La trap e autotune sono i cardini del nuovo rap. Che opinione hai su queste mode del momento?

«Non seguo molto. Ma non ci vedo nulla di male. Le cose evolvono e involvono, se sono di qualità resteranno. Come sempre ci sono due o tre che portano originalità e freschezza, gli altri seguono a ruota ma scompariranno nel nulla. Spazio ai nuovi. Danno nuovi spunti».

Tu a Sanremo ci andresti mai?

«Sanremo mi ricorda i pochi momenti vissuti in famiglia. Non so risponderti. Avessi una canzone in cui credo e non scritta appositamente per il Festival… mah».

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