Cinema2018

READY PLAYER ONE Steven Spielberg

Ready Player One” è un film senza poetica, avvincente come un giro per Milano a Ferragosto, noioso. Così noioso che quando si accendono le luci dell’intervallo, è una bella botta accettare che manchi “tanto quanto” alla fine. E’ un film brutto perché le tre o quattro idee di fondo che lo animano (fra cui la geniale intuizione che vivere nella realtà è più importante che vivere nel virtuale – bella scoperta) stanno assieme senza alcuna sostanza. La pellicola diretta da Spielberg è semplice CGI (costosa) che emoziona zero e che a tratti arriva persino ad irritare lo spettatore.

La trama. Nell’anno 2045, l’inquinamento e la sovrappopolazione hanno rovinato l’esistenza sulla Terra. Come via di fuga dalle loro vite nelle città decadenti, le persone si immergono nel mondo virtuale di Oasis, dove possono prendere parte a numerose attività per lavoro, istruzione e intrattenimento. Wade Watts (Tye Sheridan), un giovane da Columbus che frequenta Oasis, tenta di battere il “Gioco di Anorak”, una serie di sfide create dall’ideatore di Oasis, James Halliday, morto da poco. Il vincitore che troverà il tesoro del gioco acquisirà il possesso di Oasis e l’eredità miliardaria di Halliday. Mentre Wade collabora con un gruppo di amici per cercare di trovare il tesoro di Anorak, la multinazionale IOI impiega un gruppo di giocatori per risalire al tesoro prima che lo faccia Wade e prendere il controllo di Oasis.

La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, Tye Sheridan ha davanti a sé una brillante carriera ma qui non porta alcunché al risultato finale e il resto del cast manco ci viene voglia di citarlo, tanto è modesto l’apporto. In conclusione, un film sulla realtà virtuale buono per ingrassare le tasche dei produttori hollywoodiani. Sconsigliatissimo.

Review Overview

SCORE - 3.5

3.5

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