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SANTO BARBARO Geografia di un corpo

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Com’è nato “Geografia di un corpo” (diNotte Records)? Nove persone con in mano ciascuno il proprio strumento (2 chitarre, 2 bassi, 2 batterie, 2 percussioni, 1 synth), chiuse per tre giorni in una stanza (il Cosabeat Studio), il tutto registrato live in presa diretta. E in questi casi o viene fuori un gran casino oppure un gran disco. Nella fattispecie siamo più vicini alla seconda opzione piuttosto che alla prima.

Il nuovo disco dei Santo Barbaro ha sì sonorità derivative, ma estremamente affascinati. C’è qualcosa di ipnotico in questo album che mantiene alta la tensione per tutta la durata (50 minuti) e dal punto di vista prettamente musicale inciampa pochissime volte – forse in “Corpo non menti”, il brano più… pop del compact. Il resto della scaletta è saziante.

Più ascolti il cd, e più finisci per accorgerti che i Joy Division e i CCCP sono sullo sfondo e osservano compiaciuti, mentre per trovare un riferimento più recente, potremmo citare i Bachi da pietra di Bruno Dorella. Diciamo che le coordinate sono pressappoco queste. I testi di Pieralberto Valli sono l’incastro perfetto per sonorità che cercano di portare l’ascoltatore in una dimensione più leggera. Insomma, un disco che vale la pena ascoltare e che rende bene sia a volume alto, sia come sottofondo.

Review Overview

QUALITA' - 69%

69%

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