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SIMPLE MINDS Walk Between Worlds

simple minds walk between worlds

Ok, il solco degli U2 è sempre lì a indicare la via. E diciamo che nel corso della carriera sono state più le volte in cui i Nostri hanno sfruttato l’onda lunga del successo di Bono & soci, rispetto alle volte in cui hanno provato a dare una vera e propria accelerata alla loro storia. Però quanti gruppi, dopo 40 anni di carriera, possono permettersi il lusso di tirare fuori dal cilindro un album come “Walk Between Worlds“? E non parlateci degli U2 perché già diversi anni hanno tirato bellamente i remi in barca.

I Simple Minds con “Walk Between Worlds” ci ricordano che si può ancora fare del grande pop d’autore infilandoci dell’elettronica non pacchiana, chitarre bellissime e una produzione a cinque stelle. L’album è infarcito di potenziali singoli e ha un incedere seducente. Forse manca la profondità nelle tematiche affrontate, e manca la hit in grado di spostare gli equilibri, ma sinceramente siamo davanti a un disco solido, che si può mettere in ascolto a ripetizione senza mai annoiare.

In conclusione: la forza di “Walk Between Worlds” sta tutta nella capacità di muoversi con agilità in un’epoca dove i nuovi miti fanno il botto, raccolgono la grana con un paio di album e poi vivono di rendita o spariscono. Il brano migliore? “Magic”, ma occhio anche a “Angel Underneath My Skin”.

Review Overview

QUALITA' - 73%

73%

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