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TITOR L'ultimo

TITOR l'ultimo

Vogliamo essere tremendamente superficiali (prima di fare la recensione vera e propria), pertanto sappiate che se sentite la nostalgia del rock dei Linea 77, i Titor sono un’ottima alternativa alla tristezza. Intendiamoci, la proposta non ha grossi punti di continuità, però oltre ad avere in comune la stessa etichetta, la freschezza sonora dei Titor fa venire in mente alcune cose dei Linea 77.

Detto questo, veniamo alla recensione. “L’ultimo” è un album rapido: 9 pezzi per 34 minuti di musica. Quasi un assalto, un pompare aria nei polmoni prima di lanciarsi in picchiata. La qualità media dei brani è superiore alla sufficienza e il rock proposto (per quanto derivativo e sporcato da accenti punk) ha un’ottima presa già al primo ascolto. Molto bene le chitarre, nel senso che hanno espressività. Dicevamo dei brani, ebbene, alcuni hanno notevole forza, come nel caso di “Je M’accuse!”. In conclusione: un disco facile da promuovere.

Una curiosità: in “Gli anni della voglia di morire” un verso recita in loop “Devo scrivere per ricordare” – forse un omaggio agli At the Drive-in di “One Armed Scissor”?

Review Overview

QUALITA' - 66%

66%

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