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ALAN+ Anamorfosi

alan anamorfosi

Nel 2021 questo “Anamorfosi” suona un po’ strano. Strano perché completamente fuori dal suo tempo naturale (gli Anni Novanta), e strano anche perché, in barba alle mode del momento, i Nostri (sono un duo) hanno scelto di andar per la loro strada, non concedendo alcunché a quello che in Italia circola in questo periodo. Insomma, quello degli Alan+ è un disco coraggioso, che si rivolge a una nicchia che negli ultimi anni si è asciugata parecchio: dai primi Massimo Volume a oggi, infatti, il genere “spoken word+elettronica” non è che abbia messo in evidenza grandi cose, forse giusto gli Offlaga Disco Pax.

Gli Alan+ percorrono più il solco dei Massimo Volume che quello degli Offlaga Disco Pax, anche se risultano meno… nervosi dei primi. Nella loro proposta l’elettronica è sempre raffinata e non ci sono isterismi chitarristici. Nel gioco dei rimandi, potremmo definirli più londinesi che newyorchesi.

In generale l’album è piacevole e si lascia ascoltare. Le 10 canzoni in scaletta proiettano sull’ascoltatore atmosfere solenni e scure, perché come non erano tempi facili quelli degli Anni Novanta (che portavano in grembo le tensioni legate al nuovo Millennio), non sono tempi facili quelli attuali per via di lockdown vari, mascherine e limitazioni.

Insomma, derivativi al massimo ma piacevoli. Il brano migliore? “Tengo Traccia”.

Review Overview

QUALITA' - 61%

61%

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