ANTHONY MENZIA Finish Her!
I synth acidi richiamano certe atmosfere dei Nine Inch Nails di “Year Zero”: suoni tesi, taglienti, con una personalità ben definita. Il brano ha un mood seducente, si muove con eleganza ma non rinuncia alla tensione. L’ascolto è piacevole e cattura subito: fin dalle prime battute si percepisce che siamo davanti a un pezzo con una marcia in più. Tutto è ben bilanciato, il sound è curato, e c’è una direzione chiara. Una traccia che sa come farsi notare, senza bisogno di alzare la voce.
The acid synths bring to mind the tense, sharp textures of Nine Inch Nails’ “Year Zero” era. The track has a seductive mood, moving with elegance while keeping a steady undercurrent of tension. It’s a smooth listen, and from the very first moments, it’s clear we’re dealing with a song that’s a step above. Everything feels well balanced, the production is sharp, and there’s a clear sense of direction. A track that knows how to stand out.
I synth acidi richiamano certe atmosfere dei Nine Inch Nails di “Year Zero”: suoni tesi, taglienti, con una personalità ben definita. Il brano ha un mood seducente, si muove con eleganza ma non rinuncia alla tensione. L’ascolto è piacevole e cattura subito: fin dalle prime battute si percepisce che siamo davanti a un pezzo con una marcia in più. Tutto è ben bilanciato, il sound è curato, e c’è una direzione chiara. Una traccia che sa come farsi notare, senza bisogno di alzare la voce.



























