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ARIETE Specchio

ariete specchio

La Generazione Zeta, e non solo, ama Ariete. E pare che Ariete ne sia – per taluni – la portavoce, della Generazione Zeta.

Noi che abbiamo fatto? Ci siamo ascoltati il suo “Specchio” per prendere due piccioni con una fava: capire cos’è ‘sta Generazione Zeta, che linguaggio parla, e capire quanto talento c’è dietro questa artista che gode di un hype pazzesco ultimamente. Dunque, alla fine dell’ascolto abbiamo capito che: la Generazione Zeta (se è quella raccontata/cantata da Ariete) non ci piace, e Ariete ci piace ancora meno. Ma la colpa non è di questa cantautrice romana, classe 2002, che scrive benino, canta benino e stop, la colpa è di chi pompa certi progetti (etichette? uffici stampa? web? giornalisti?) con paroloni che non danno aria e margini di crescita a chi finisce sotto i riflettori.

“Specchio” è un disco di pop/folk all’acqua di rose, per cuoricini infranti dalle prime cotte, per ragazzi che fanno a pugni con una quotidianità maldestra e che provano a trovare se stessi dentro la propria felpa o quella della persona amata, che ovviamente ricambia a fasi alterne l’affetto. C’è poco altro, c’è tanto vuoto, sia nelle linee melodiche, sia negli arrangiamenti. Per 10 anni abbiamo criticato la scena indie italiana, ora ci sorge il dubbio di essere finiti dalla padella nella brace se è questa l’avanguardia che avanza…

L’album è privo di grossi contenuti, è un lavoro acerbo e imperfetto, caracolla cercando di tendere la mano qua e là ad un pubblico sprovveduto.

Review Overview

QUALITA' - 43%

43%

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