BEYONCÉ «È la fama che a volte può sembrare una prigione»
Nella nuova storia di copertina dell’edizione di ottobre di GQ, Beyoncé Knowles-Carter si confida in un’eccezionale intervista concessa a Frazier Tharpe, senior associate editor di GQ.
Beyoncé svela le sue ispirazioni creative, le motivazioni dietro le proprie scelte imprenditoriali e creative, come riesce a bilanciare lavoro e famiglia, e molto altro. Di seguito, alcuni punti salienti dell’intervista.
Sulle iniziative imprenditoriali che ha scelto di intraprendere…
«Innanzitutto, sono una musicista. È sempre stata la priorità. Non mi sono dedicata a nulla che potesse distrarre dalla mia arte fino a quando non mi sono sentita sicura di essere una maestra nella mia prima passione, la musica. Non spreco tempo su qualcosa che non mi appassiona in modo profondo. Se non mi sveglio pensandoci e non vado a dormire sognandola, non fa per me».
Su come conciliare lavoro e famiglia…
«Il calendario di lavoro è subordinato alle esigenze familiari. Cerco di viaggiare solo quando i miei figli non sono a scuola. Ho sempre sognato una vita in cui potere vedere il mondo insieme alla famiglia e fargli conoscere lingue, architetture e stili di vita diversi. Crescere tre figli non è facile… Io lo adoro. È basilare e appagante. I miei figli sono con me ovunque io vada. Vengono nel mio ufficio dopo la scuola e stanno in studio con me. Partecipano alle prove di danza».
A proposito di come comunicava con il marito Jay-Z all’inizio della loro relazione…
«Abbiamo usato carte telefoniche e Skype quando ci siamo innamorati. Non potevo permettermi le spese degli hotel in giro per il mondo; quindi, per chiamarlo, mi procuravo delle schede telefoniche internazionali».
Su cosa pensa della fama…
«Lavoro solo su ciò che mi libera. È la fama che a volte può sembrare una prigione. Di conseguenza, quando non mi si vede sui red carpet e scompaio è perché non ho arte da condividere».
Sulla passione della sua vita per il canto (insieme a tutto ciò che è creativo)…
«La mia voce è un’amica eternamente fedele. È il motivo per cui sono sempre stata in grado di essere felice da sola. La musica interpreta il mio cuore anche quando resto senza parole. Trovo pace nei miei rifugi privati, come lo studio o l’auto. Produco miele, dipingo, decoro, nuoto, disegno abiti e scenografie. Ho scritto libri per bambini ai miei figli e disegno animazioni. Qualsiasi attività creativa mi rende felice».
L’intervista completa è disponibile sul numero di GQ in edicola dal settembre 24 settembre e sul sito gqitalia.it
Giornalista: Frazier Tharpe
Fotografo: Bryce Anderson
Styling: Katie Grand