Vi segnaliamo questa traccia perché ci ha subito fatto pensare al cinema di Nicolas Winding Refn: l’atmosfera rarefatta, i suoni dilatati, la tensione che cresce in modo sotterraneo. C’è qualcosa anche dell’ultima fase del cinema di Cronenberg, quella più fredda, più tagliente, dove ogni dettaglio sonoro sembra avere un ruolo preciso nel disegnare lo spazio. L’elettronica qui non aggredisce, ma accompagna. I suoni si allungano, si mescolano tra loro, formano un tappeto sottile sopra il quale ci si può lasciare andare. È un tipo di ascolto che non funziona se si ha fretta: serve attenzione, serve voglia di restare in quella bolla per qualche minuto. È musica che potrebbe sembrare minimale, ma in realtà lavora in profondità. Ogni nota ha una sua temperatura. Ogni passaggio serve a costruire un piccolo mondo. Un’esperienza da provare con le cuffie, magari a fine giornata. Drone e ambient, sì, ma con una sua identità. Un piccolo viaggio per menti sveglie.