Cinema2021
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A QUIET PLACE II John Krasinski
“A Quiet Place II” parte un po’ come il primo capitolo di Cloverfield (sottovalutatissimo) e poi svolta verso alcune idee di “Lost”. Nel mezzo ancora loro: i mostri ciechi ma con l’udito finissimo. E la recensione potrebbe tranquillamente finire qui, visto che parliamo comunque di una pellicola povera di idee vere e proprie, tenuta in piedi da Emily Blunt ma soprattutto dall’innesto del sempre bravo Cillian Murphy, che qui prova a barcamenarsi tra i panni…
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LAMB Valdimar Jóhannsson
Belle location, bella fotografia, bel soggetto. Fine. “Lamb” è tutto qui. Perché lo sviluppo della pellicola è fondamentalmente un buco nell’acqua dal momento che il materiale a disposizione (il soggetto, appunto) era buono per un cortometraggio e non per un film in piena regola. Morale: tante scene inutili, un finale mediocre e un personaggio di contorno completamente insensato. La trama. In Islanda, una mandria di cavalli viene spaventata da un’entità sconosciuta che si introduce in…
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MONDOCANE Alessandro Celli
Veramente un film brutto. Non tanto nell’idea – che per quanto iper inflazionata, poteva avere persino un senso – ma nel recitato, nella messa in scena, che in alcuni frangenti è grottesca. Insomma, “Mondocane” è un film che non ha spessore: dialoghi terribili, soggetto banalizzato e pieno di stereotipi, narrazione piena di buchi. Apprezzabili solo la fotografia di Giuseppe Maio e le musiche del duo Federico Bisozzi e Davide Tomat. Il resto è buio. La…
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IL SACRO MALE Evan Spiliotopoulos
Un horror evitabile. E la recensione potrebbe tranquillamente finire qui. Per chi invece ha bisogno anche di qualche dettaglio in più, ok, il punto è questo: l’idea di partenza non è per nulla indegna (il male che si insinua tra il bene) ma è tutto il resto che non tiene in piedi nulla: dalla narrazione, al montaggio, dagli attori chiamati a dare corpo a personaggi scritti malissimo, sino alla modesta regia di Evan Spiliotopoulos. La…
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TITANE Julia Ducournau
A “Titane” bisogna prima di tutto riconoscere alcune cose positive tra cui una fotografia superba, una certa originalità, e l’interpretazione dei protagonisti ben oltre il livello della sufficienza, con una menzione particolare per Vincent Lindon, bravissimo a farsi carico di un personaggio ricco di sfumature emotive, ma anche Agathe Rousselle si cala alla grande in una parte tutt’altro che facile e alla fine ne esce piuttosto bene. Gli elogi a “Titane” finiscono qui, perché alla…