Cinema2022

CRIMES OF THE FUTURE David Cronenberg

crimes of the future

Povero nei contenuti, girato maluccio e sopravvalutato, anzi no, visto che dal botteghino è arrivato un sonoro flop.

E’ con sommo dispiacere che definiamo “Crimes of the Future” una pellicola mediocre, perché David Cronenberg nei precedenti “Cosmopolis” (2012) e “Maps to the Stars” (2014) aveva dato dimostrazione di saper ancora fare dell’ottimo cinema, sempre in bilico tra mistero e inventiva. Ma qui non ci siamo proprio.

La trama. In un futuro imprecisato, l’umanità ha iniziato a sperimentare una serie di cambiamenti biologici di origine indeterminata, il più considerevole dei quali è la quasi totale scomparsa del dolore fisico e delle malattie infettive. Significativi progressi nella biotecnologia e l’invenzione di macchinari e computer che possono interfacciarsi con le funzioni corporee e controllarle a distanza, unitamente alla nuova peculiare condizione fisiologica degli individui, consentono quindi alla chirurgia di essere praticata su persone coscienti in contesti ordinari. L’organismo di alcuni esseri umani, inoltre, sembra essere stato alterato in maniera ancora più radicale.

Cast notevole, ma che può poco davanti a una sceneggiatura scritta malissimo. Viggo Mortensen è il protagonista, Léa Seydoux la spalla, Kristen Stewart una comparsa senza pretese e Scott Speedman si può… vantare di avere il ruolo più brutto (un rinnegato) e di recitarlo drammaticamente male. Ma è difficile salvare qualcosa, persino le musiche di Howard Shore sono così ripetitive da risultare noiose. Il limite del film è quello di chiedere a se stesso più di ciò che riesce a dare: Cronenberg prova a costruire una profonda allegoria sul presente gettando uno sguardo distopico verso il futuro, ma gli viene a mancare un soggetto forte, che non faccia sembrare le sue tesi ecologiste (?) banali e vuote. Finale terribile, senza tocco d’artista.

Review Overview

SCORE - 4

4

Pulsante per tornare all'inizio