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FRANCESCO GUCCINI «Non sono un musicista, sono semplicemente uno che fa canzoni»

«E’ vero: la tv non la gradisco, e non a caso i miei rapporti con essa non esistono. Non mi piacciono i tempi televisivi, le scadenze che la tv impone. Per certi versi mi piace più la radio, anche se in fin dei conti non frequento neppure gli studi radiofonici».

Lei ha fans di tutte le età e categorie sociali: come mai piace così tanto?

«E’ una domanda che non mi sono mai rivolto. Forse alcune mie canzoni continuano a durare nel tempo perché hanno testi che comunicano ancora oggi qualcosa. Comunque sa cosa mi piace?».

Cosa?

«Vedere i giovani che cantano i miei brani. Mi dà la sensazione che tutto ciò che ho fatto nella vita non sia stato inutile».

Una delle tante etichette che si porta addosso è quella di “intellettuale”: le dà fastidio oppure è una definizione che la lascia indifferente?

«Se per “intellettuale” intendiamo colui che vive usando il proprio intelletto, posso anche accettare l’etichetta, se invece per “intellettuale” intendiamo una persona con un’intelligenza o cultura superiore, allora non mi reputo di certo tale».

Ormai casa mia è diventata una meta turistica: ogni anno, d’estate, parecchie famiglie vengono a trovarmi, vengono a visitare la “casa di Guccini”

Guccini schivo, Guccini riservato: quanto c’è di vero?

«Mi piace la riservatezza, però è anche difficile poterla avere quando si fa un mestiere come il mio. Ormai casa mia è diventata una meta turistica: ogni anno, d’estate, parecchie famiglie vengono a trovarmi, vengono a visitare la “casa di Guccini”».

Le pesa questa cosa?

«Non più di tanto. Molte volte, se il tempo me lo permette, esco a chiacchierare con queste persone: parliamo del più e del meno. Insomma, non vivo rinchiuso fra le quattro mura della mia abitazione».

Da dove trae spunto per fare arte?

«Da un’idea, da un personaggio, da un argomento, da un articolo di giornale».

Molti sostengono che il mercato musicale italiano sia in crisi: lei cosa ne pensa?

«Non lo so. Anche io sento dire che c’è crisi, però non saprei davvero definire la situazione. Per quanto mi riguarda, i miei dischi non hanno mai registrato vendite “boom”: sono un nome che vende un numero soddisfacente di copie».

Lei ha preso parte anche a pellicole cinematografiche. Qual è il suo rapporto col cinema?

«Ci vado poco al cinema, in passato ero più appassionato. Ormai guardo i films solo alla televisione».

Di Francesco Guccini si è scritto tanto negli ultimi lustri. Se la sentirebbe di dare lei una definizione di se stesso?

«Non sono un musicista, sono semplicemente uno che fa canzoni».

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