LE GRIDA DEL SILENZIO Sasha Alessandra Carlesi
Un disastro. “Le grida del silenzio” è un film che fa acqua da tutte le parti. E dispiace perché siamo convinti che il cinema italiano vada sempre sostenuto, ma ci sono modi e modi di rendere servizio al cinema di casa nostra, purtroppo in questo caso specifico le cose sono andate maluccio.
La trama. Sette ragazzi si ritrovano in un bosco in campeggio, da qui prende forma un thriller molto ambizioso, ma solo nelle intenzioni, perché nella pratica è come sparare sulla Croce Rossa: i dialoghi sono lacunosi, il montaggio è senza ritmo, la storia ha risvolti rosa imbarazzanti e il cast è acerbo.
I giovani di Sasha Alessandra Carlesi sono caricaturali: parlano in un modo e con uno slang da “troppo giovani”, nello sperimentare gli eccessi (le droghe, ad esempio) fanno tenerezza e non hanno alcuna credibilità. Luca Avallone prova a fare qualcosina in più degli altri, ma il suo personaggio è scritto così male che alla fine risulta una presenza fastidiosa. Peggio di lui fa Roberto Calabrese. Le ragazze in scena sono figure impalpabili dal punto di vista recitativo.
Insomma, le intenzioni erano anche buone, non lo mettiamo in dubbio, ma il risultato è da matita rossa. Non si salva nulla.