IL GUAIO Il Guaio
Si può essere indie, costruire melodie con un potenziale forte e aggiungerci tutto attorno un bel suono, anzi, meglio parlare di suoni, perché il disco omonimo de Il Guaio non è soltanto elettronica dal profilo friendly (con una particolare attenzione alla scena francese) ma tante idee carine disseminate qua e là per rendere la proposta personale. Forse è persino inutile rimarcarlo, ma l’album ci piace, ha il grosso merito di mostrarsi subito per quello che è, e di avere delle linee melodiche (soprattutto sui ritornelli) davvero accattivanti. Non sempre, ovvio, ma spesso sì.
Il Guaio è un trio pugliese composto da Michelangelo Angiulli, Tatiana Ariani e Alessandra Costantiello. Questo è il loro esordio, e per essere un’opera prima ha molti più pregi che difetti. Vogliamo concentrarci su questi ultimi? Ok, diciamo che mancano all’appello dei cambi di registro, degli azzardi, insomma, la band ha fatto un ottimo lavoro ma senza prendersi grossi rischi. Direte voi, “…ma è un debutto, cosa cavolo pretendi ancora?”. Ok, prendetevi la critica e noi ci pigliamo la contro critica senza fiatare. In conclusione: un compact che si lascia ascoltare e riascoltare. I pezzi migliori? “Petrolio” e “L’utilità del virus”.