LE ULTIME 24 ORE Brian Smrz
“Le ultime 24 ore” è un film infarcito di stereotipi. E fin qui nulla di male, malissimo. Il problema – e non banale – è nella sceneggiatura, che è priva di mordente, e nell’ambizione di Brian Smrz di dare vita a un ibrido fra action movie, sci-fi e thriller. Il risultato è deludente, sia per demerito del cast, sia per lo sviluppo narrativo della pellicola.
La trama. Il killer Travis Conrad (Ethan Hawke) muore in missione, ma un intervento chirurgico sperimentale lo riporta in vita per un solo giorno: si risveglia in ospedale con al braccio un timer. Ha solo 24 ore di tempo per collaborare con l’agente (Xu Qing) che lo ha ucciso, vendicarsi della potente organizzazione criminale che manipola il mondo e cercare redenzione per i suoi peccati.
Ethan Hawke non sta nel ruolo neppure per sbaglio: è il classico attore preso e buttato nella mischia sperando combini qualcosa. In realtà è mollo, fuori luogo, incapace di dare un minimo di profondità al suo personaggio. Xu Qing fa qualcosina di più, ma sempre poco. Rutger Hauer conferma di essere un ex attore, mentre il grande Liam Cunningham (il Ser Davos de “Il Trono di Spade”) ci rammenta che c’è sempre un mutuo da pagare nella vita…
Insomma, un film che ha qualche interessante inseguimento e qualche degna scena di lotta, ma non c’è sostanza per giustificare il costo del biglietto.