LOVE LIES BLEEDING Rose Glass
L’idea alla base di “Love Lies Bleeding” non è poi sbagliata, perché in un’epoca in cui intercettare i gusti del pubblico è sempre più difficile, può anche avere senso mescolare un po’ i generi. Il guaio è quando i generi che si mescolano sono tanti, troppi, come nel caso di questa pellicola, che alla fine risulta un polpettone di idee, dove il thriller si mescola alla black comedy, e il grottesco al surreale. A tutto ciò aggiungete anche una spolverata di soft porno (alcune scene sono terribili dal punto di vista erotico) e anche mezzo chilo di spunti (o sputi) attorno ai grandi temi dell’inclusione. Insomma, un casino.
Peccato, perché il cast è di prim’ordine; poi regia, fotografia e montaggio sono più che sufficienti, e le musiche sono di quel genio di Clint Mansell, ma il guaio sta nel mescolare i generi senza un senso logico.
La trama. Lou si innamora di Jackie, un’ambiziosa culturista che si allena nella palestra che gestisce. Jackie, all’insaputa di Lou e di Jackie stessa, ha appena trovato lavoro presso il poligono di tiro di proprietà del padre di Lou. Lou e Jackie inizieranno a frequentarsi, quando quest’ultima, che intende prendere parte ad una manifestazione di bodybuilding a Las Vegas, riceverà come regalo degli steroidi da Lou. Da qui nascerà una turbolenta storia di sesso, dissidi e violenze familiari.
Tra gli attori, ottimo Ed Harris, mentre Kristen Stewart si trova ad avere per le mani una carriera che ancora non ha capito bene in che direzione spingere. Katy O’Brian viene usata solo come un corpo, mentre Dave Franco è credibile nel ruolo del cattivo come lo potrebbe essere Topolino.