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MIMOSA La terza guerra

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«Mi chiamo Mimosa Campironi, ho studiato pianoforte al Conservatorio di Milano, Filosofia a La Sapienza, recitazione alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma. Sono andata via di casa che avevo 15 anni per colpa di questa fame insopportabile, fame di che ancora non lo so. Forse all’epoca mi piaceva l’idea di cominciare un viaggio che mi portasse da qualche parte e di sicuro da allora non mi sono più fermata. Adoro il cioccolato, Fiona Apple, i cani di tutte le razze, le performance di Marina Abramović, il cinema noir e le serie tv americane».

Leo Pari ha prodotto artisticamente il primo disco di Mimosa, un disco che è mille cose messe assieme nel tentativo di essere qualcosa di personale, unico. Il risultato? Convincente a tratti. “La terza guerra” è un album coraggioso, con parole e musiche della Campironi. C’è senza dubbio del buono, perché la cantautrice di Pavia canta bene e con freschezza, mischiando pop moderno e canzone d’autore e pigiando l’acceleratore anche quando sarebbe consigliabile rallentare un pochino.

In scaletta 11 brani per 33 minuti di musica. Quasi tutte le canzoni hanno personalità, ma va anche detto che non sempre le intuizioni melodiche si rivelano azzeccate e anche diversi arrangiamenti lasciano dei dubbi. Insomma, coraggio a piene mani ma non sempre funzionale alla scelta giusta. I pezzi migliori? La title track, molto carina “Gli effetti”, ma se proprio dobbiamo votare un episodio, il nostro preferito è “Non ero io”.

Review Overview

QUALITA' - 62%

62%

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