MIRIAM MELLERIN Il vizio
Il rock dei pisani Miriam Mellerin è altalenante: alcune cose (come per esempio quasi tutte le chitarre) sono gradevoli e ben calibrate, altre (arrangiamenti e testi, soprattutto) non lasciano il segno. E così “Il vizio” (Arroyo/Matarock), il loro secondo lavoro, fatica a imporsi all’attenzione dell’ascoltatore.
I Nostri cantano in italiano e ci mettono dentro un apprezzabile concentrato di rabbia e volontà. Si sbattono parecchio e in alcuni episodi è evidente il loro tentativo di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma il risultato è penalizzato da una produzione non proprio impeccabile e da ritornelli che rincorrono l’orecchiabilità senza grosse fortune. Le undici canzoni in scaletta hanno testi ambiziosi (e questo è un merito) ma difettano di efficacia. Il pezzo migliore del compact? L’iniziale “Mura Domestiche”. Ma ci sentiamo di consigliare anche “Incolore”, con una chitarra iniziale che ricorda tantissimo alcuni fortunati brani di Marilyn Manson.
In conclusione: un lavoro con troppe pecche per superare l’asticella della sufficienza.