MURUBUTU Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli
Questo nuovo album di Murubutu (dedicato alla notte) mette sul tavolo più conferme che novità – e non è una critica, semmai è un modo semplice per dire che ormai il Nostro ha scelto (da tempo) una strada, un percorso distante anni luce dalle mode del momento. Nella musica di Murubutu la trap non ci entra neppure di sbieco e le tematiche che fanno “brutto” sono declinate in narrazione per un pubblico maturo.
Insomma, è rap cantautorale, senza fronzoli, senza grandi (e inutili) citazioni e con una discreta fruibilità pop. Roba da leccarsi i baffi, per un pubblico non necessariamente over 30, ma anche i più giovani possono ritrovarsi nelle storie di Murubutu.
La proprietà di linguaggio c’è tutta, gli ospiti (fra cui Mezzosangue e Caparezza) sono chiamati a portare un contributo piuttosto che a riempire i vuoti. La scaletta è extra large, ma l’ascolto è piacevole, e così l’ora di musica trascorre facile facile senza intoppi. I pezzi migliori? “La Notte di San Lorenzo”, “L’uomo senza sonno” e “Tenebra è la notte”.