PLEASURE Ninja Thyberg
Un film scandaloso? No, ma sicuramente intelligente. Un film utile? No, perché dopo tutto non svela chissà cosa – qui il “dietro le quinte” è in realtà una prospettiva già nota (per deduzione) anche da chi non è addetto ai lavori. Insomma, “Pleasure” è un racconto interessante, che conquista più per la regia, la fotografia e la buona idea dietro il finale, che non per la portata della storia in sé.
La trama. Bella Cherry vuole diventare famosa nel mondo del porno e si trasferisce a Los Angeles dalla Svezia. Bella si affida al suo istinto per affrontare manager non professionali, set dominati da uomini e una concorrenza spietata.
Sofia Kappel è la protagonista, attorno a lei un cast pieno di veri attori porno, utili a dare più credibilità alla pellicola. Purtroppo però Sofia Kappel non è una protagonista perfetta, perché per demeriti (interpretativi) propri non riesce a trasmettere allo spettatore il tormento dei vari passaggi che segnano il suo percorso nel porno. Insomma, l’angelo che diventa demone nel suo caso è un esperimento fallito, sia per la rapidità del montaggio, sia perché l’attrice è priva di quell’innocenza necessaria a tratteggiare un personaggio come il suo. In “The Neon Demon”, nel 2016, Elle Fanning riuscì nell’intento, e per quanto Ninja Thyberg si ispiri nell’estetica a quella di Nicolas Winding Refn, qui il risultato pare abbozzato.
Insomma, alti e bassi, il film è da vedere, lascia un buon retrogusto, ma non è disturbante come una pellicola del genere – forse – dovrebbe essere. Non riesce a colpire allo stomaco lo spettatore, diciamo che è più un buffetto.