Cinema2016

PASSENGERS Morten Tyldum

PASSENGERS

Giudizio telegrafico per chi è di corsa: “Passengers” ha atmosfere che rimandano a “Black Mirror” e uno sviluppo che vira verso “Titanic” di James Cameron ma con un finale più ruffiano. Poteva essere un gran film e invece finisce per essere un mezzo film.

Pieno di computer grafica ed effetti, la pellicola di Morten Tyldum convince nel primo tempo e perde buona parte del credito accumulato nel finale. Diamo poche colpe al regista (il suo lavoro è stato discreto) e ci sentiamo di addossare tutto il demerito a Jon Spaihts che ha scritto la sceneggiatura di quest’opera che ha avuto una gestazione travagliata: per alcuni mesi è stato in corsa per la regia persino Gabriele Muccino.

La storia è affascinante. L’astronave a gestione completamente automatizzata Avalon sta effettuando un viaggio interstellare di 120 anni diretta alla colonia Homestead II con a bordo 5.259 persone sottoposte a sonno criogenico. A causa di una collisione in un campo di meteoriti si verificano alcuni malfunzionamenti, uno dei quali porta al risveglio anticipato di 90 anni rispetto al previsto del passeggero Jim Preston, interpretato da un bravo Chris Pratt. Nella parte della bella di turno, Jennifer Lawrence: la sua interpretazione è sufficiente, penalizzata da un make up bruttino e da una caratterizzazione del personaggio non eccellente.

Nel duello (si fa per dire) fra Jennifer Lawrence e Chris Pratt, alla fine vincono i comprimari. Michael Sheen è il migliore: veste i panni di un barman androide e riempie la scena con la sua meravigliosa presenza. Bene anche Laurence Fishburne. Mentre al termine si intravvede per pochi istanti pure Andy Garcia.

In conclusione: film di fantascienza con un’astronave (bellissima) e la testa che oltre alla serie tv “Black Mirror” corre verso il mai celebrato abbastanza “Moon” di Duncan Jones – quello era un capolavoro, sia ben chiaro, questo invece è un prodotto che scivola troppo nel melodramma e che poteva avere uno sviluppo ancora migliore con un pizzico di coraggio in più. Peccato.

Review Overview

SCORE - 5.5

5.5

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