Cinema2019

GLASS M. Night Shyamalan

glass

Antefatto: “Split“, il film precedente di M. Night Shyamalan, ha incassato 150 milioni a fronte di 9 milioni di spesa: un successone al botteghino e un successone di critiche positive, complice un James McAvoy sontuoso e una sceneggiatura seria, solida, finanche credibile.

Con “Glass“, M. Night Shyamalan ha vanificato quell’ottimo film portando in scena un’opera magari ambiziosa nelle intenzioni ma sinceramente non necessaria dal punto di vista artistico. Insomma, “Glass” è la storia di come è possibile rovinare un bel film – “Split” – mettendo assieme storie diverse e personaggi che probabilmente avevano già detto/dato quasi tutto nei precedenti racconti.

La trama. La pellicola, sequel e crossover dei film “Unbreakable – Il predestinato” (2000) e “Split” (2016), vede nel cast il ritorno dei protagonisti delle due pellicole, James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Spencer Treat Clark e Charlayne Woodard, ai quali si unisce la nuova entrata Sarah Paulson.

James McAvoy convince ma non brilla, Anya Taylor-Joy è impalpabile (peccato), Bruce Willis affonda dentro un personaggio scritto malissimo, così come Samuel L. Jackson – salviamo solo l’estetica del costume di “Mister Glass”. Spencer Treat Clark è una vera delusione: ha una sola espressione per tutto il film, mentre Sarah Paulson prova a portare un po’ del suo talento fra le pieghe di una sceneggiatura con dialoghi orrendi.

Prima parte lenta, seconda parte noiosa. Finale con il solito “twist” targato M. Night Shyamalan, ma è un po’ come il colpo ad effetto al 90′ sul 5-0 per gli avversari: sì, ok, carino, ma insomma, non cambia le sorti del match.

In conclusione: da evitare.

Review Overview

SCORE - 4

4

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