Cinema2019

PEPPERMINT – L’ANGELO DELLA VENDETTA Pierre Morel

peppermint

Negli ultimi due o tre anni abbiamo visto solo tre film d’azione (al femminile) veramente cazzuti: “Atomica Bionda”, “Red Sparrow” e “Revenge”. “Peppermint – L’angelo della vendetta” vi diciamo immediatamente che non allargherà il cerchio delle nostre preferenze, per almeno tre motivi: Jennifer Garner non è credibile nel ruolo e non trasmette un grammo del dolore che dovrebbe portare dentro il suo personaggio; la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti (alcuni passaggi rimandano ingenerosamente a “The Crow”) e il finale è veramente brutto, ma proprio brutto.

La trama. Riley è sposata con Chris e ha una figlia di dieci anni; questi ultimi, a causa di una ritorsione, vengono uccisi da Diego Garcia, un capo della malavita locale. Riley riesce a riconoscere gli assassini, ma nel processo che segue l’omicidio, il giudice, essendo stato segretamente corrotto da Garcia, fa rapidamente chiudere il caso, adducendo come motivazione l’insufficienza di prove. Riley decide così di diventare una sorta di “super donna” attraverso 5 anni di allenamenti segreti, di farsi giustizia da sola e di uccidere tutti coloro che hanno rovinato la sua vita.

Il cattivo del film è Juan Pablo Raba, che abbiamo apprezzato nelle prime due stagioni di “Narcos”. Qui gli hanno disegnato addosso un personaggio fatto di stereotipi, che come la prova della Garner è poco credibile. Il resto del cast è anonimo, così come la regia. Finale che è perfetto se non hai cervello. Insomma, una pellicola che non ha neppure il pregio di intrattenere…

Review Overview

SCORE - 3.5

3.5

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