SIZARR Nurture

Fanno un po’ invidia questi Sizarr, che non c’hanno manco 75 anni in tre eppure si permettono in lusso di un suono così maturo, ben calibrato, magari non originalissimo, ma bello corposo. Evitiamo di partecipare al “festival del somigliano a… piuttosto che…” e passiamo subito col dirvi che la loro elettronica flirta con il pop ed è alquanto sbarazzina. Abbiamo promesso di non associarli a nessuna band del passato o presente, però sappiate che il loro immaginario attinge dagli Anni Settanta in avanti e non disdegna salti dal folk alla new wave, al rock, insomma, come davanti a un frullatore, i Nostri si divertono a mischiare ingredienti diversi e si divertono ancora di più a semplificare il prodotto finale, invece che camuffarlo o fingere di aver scoperto l’acqua calda. Il disco convince al primo contatto perché ha un’eccellente fruibilità pop – qualità che porta a guadagnarsi i favori dell’ascoltatore in un lampo. Inoltre è moderno, coinvolgente, con delle linee melodiche accattivanti. Insomma, andate oltre la copertina (che è di un brutto indicibile…) e se volete trascorrere 47 minuti piacevoli, avete trovato pane per i vostri denti. Il pezzo migliore del compact? La ballatona “Untitled”. Ma anche “How Much For This?” merita un’attenzione particolare.

PS Assomigliano vagamente ai Cure.