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VALENTE Radio Sky

valente

All’inizio non lo avevamo inquadrato proprio benissimo, questo “Radio Sky“. Ci era sembrato un (eccessivo) recupero di un passato ormai andato. Ma visto che dagli Anni Ottanta non si esce mai (vivi), e visto che un ascolto dopo l’altro abbiamo iniziato a mettere assieme così tanti “però” da farci dubitare della prima impressione (“…eh, però le linee melodiche non sono malaccio… eh, però, non c’è un ritornello brutto… eh, però, in cuffia il disco mette in evidenza una registrazione di qualità”), vabbè, ci siamo capiti, un po’ alla volta siamo tornati sui nostri passi. Ed è cambiato il giudizio: quello di Valente è un ottimo lavoro, al netto dei limiti, che poi si concentrano tutti attorno a una riflessione maligna: ha senso oggi, nel 2023, recuperare certe sonorità, quando il mondo ha fatto un sacco di altri giri musicali? Beh, se siamo qui a scriverne, la risposta è abbastanza scontata nel nostro caso, ma è legittimo che il dubbio resti. Diciamo che noi ci siamo assolti con questo ragionamento: il mondo va sempre avanti, ma se una cosa è fatta bene e guarda indietro, non c’è da azzardare condanne specifiche. Alla fine è sempre una questione di qualità, e qui c’è.

In scaletta 9 pezzi per una quarantina di minuti di musica. Onestamente è difficile muovere critiche al cantato di Valente (sempre a fuoco ed espressivo) oppure alla produzione dei brani (tutti interessanti, al netto dei gusti personali). Qua e là l’ombra lunga del Bowie più datato si fa ingombrante, ma è tutto sopportabile.

Il brano migliore? “Walls of love”, che farà felici i fans dei Simple Minds.

Review Overview

QUALITA' - 73%

73%

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