NINE INCH NAILS Accor Arena, Parigi, Francia - 7 luglio 2025
A distanza di poche settimane dalla tappa milanese, i Nine Inch Nails si sono presentati a Parigi con una versione finalmente completa dello spettacolo concepito per il tour 2025. Se a Milano lo show aveva convinto sotto il profilo musicale, ma era apparso limitato nella resa scenica per motivi strutturali, nella cornice dell’Accor Arena è andato in scena qualcosa di più ambizioso, rifinito, visivamente immersivo. Più che un semplice concerto, un’esperienza pensata per coinvolgere su più livelli.
La differenza più evidente è stata il secondo palco, il cosiddetto B-stage, posizionato al centro della platea e usato per aprire il set, per poi riemergere anche nella parte centrale dello show. Una scelta coraggiosa, che ha spezzato la consueta centralità del main stage e introdotto un’alternanza di atmosfere inedita per la band. Mentre sul palco principale si è scatenata l’anima più abrasiva del gruppo — con esecuzioni potenti di brani come “Burn”, “Wish” e “Gave Up” — il B-stage ha offerto momenti più intimi, dilatati, spesso dedicati alla sperimentazione.
L’inizio del concerto ha visto Trent Reznor sul palco B con “Right Where It Belongs”, seguita da una versione più contenuta di “Somewhat Damaged” e da una rilettura industrial di “Piggy”. Da lì, il passaggio al main stage ha portato l’ottima esecuzione del classico “March of the Pigs”. Il palco B è tornato protagonista con un recupero dal passato di “Vessel” e una sorprendente rilettura techno di “Sin”, condivisa sul palco con Atticus Ross e Boys Noize: un momento che ha sintetizzato bene lo spirito di questo tour, sospeso tra rigore e libertà.
La chiusura è stata affidata, come da tradizione, a “Hurt”, che ha sigillato lo spettacolo con un tono più sommesso. Reznor si è confermato in forma smagliante: voce solida, presenza magnetica, controllo totale dello spazio scenico.
Parigi ha restituito l’idea di un progetto pensato nei dettagli, dove ogni elemento — visual, setlist, luci, struttura scenica — è parte di un racconto più grande. Se Milano aveva mostrato i muscoli, Parigi ha mostrato la visione.





























