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TRÈ HÙS When you're anything but ok

tre hus

Partiamo con il dire che da Cabezon Records arrivano sempre delle cose molto carine e interessanti e – a scanso di equivoci – non abbiamo venduto pubblicità a loro.

When you’re anything but ok” è un bel mix di pop attualissimo, con generose parti di elettronica, melodie europee, sensibilità italiana per i ritornelli e un incastro di voci (uomo/donna) che rappresenta una scelta vincente da parte dei veronesi Trè Hùs, che mettono assieme 7 pezzi che dicono molto sul tipo di percorso che hanno intrapreso i Nostri e sulla loro voglia – soprattutto negli arrangiamenti – di allargare il raggio d’azione a generi come il soul e persino l’hip hop.

L’alchimia in generale funziona. L’iniziale “Ocean” ha un mantra ipnotico, “Orfeo” è un singolo perfetto e dà la giusta misura delle qualità della band, anche se ha un finale che poteva essere anticipato e sfruttato meglio. “Common ground” è il nostro episodio preferito: pop killer con evidenti riferimenti agli Anni Ottanta, un volume che dev’essere alzato al massimo e la voce di Elvira Caobelli che entra nei momenti giusti. “Desire”, “Captivity” proseguono nel solco di un mood ipnotico. Infine “Black Tide” accelera verso i territori dell’elettronica pura, con la mente che corre a certe cose dei Chemical Brothers.

Review Overview

QUALITA' - 74%

74%

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