TREVOR POWERS Mulberry Violence
Perché dovreste “investire” una mezz’oretta del vostro tempo dietro all’ascolto di “Mulberry Violence“? Perché Trevor Powers ha fatto un disco equilibrato, innovativo, potente. Ha fatto il disco che bisognerebbe fare quando provi a mescolare pop e sperimentazione sonora, melodia e azzardo. Che intendiamoci, a parole significa farla facile, ma poi a conti fatti è una bella battaglia prova a sintetizzare gli opposti senza scivolarci addosso o franarci dentro.
Trevor Powers ha rinunciato al suo alter ego (Youth Lagoon) dopo aver pubblicato tre album con quel monicker, e comunicando a maggio il ritorno discografico con il nome di battesimo. Nella musica di Powers trovano asilo elettronica e sperimentazione, elementi pop, indie, hip hop. Il mix è fresco, originale e pezzi come “Playwright”, “Film It All” e “Ache” segnano indiscutibilmente la strada, perché sono le facce diverse della stessa medaglia, la quiete e la curva a gomito.
A voler trovare una o più definizioni, potremmo parlare di “Mulberry Violence” come un lavoro dove il suono è al centro del progetto, e la voglia di portarlo all’attenzione del pubblico in una forma… commestibile è la scommessa riuscita.
In conclusione: un album da ascoltare e tenere successivamente a portata di mano.