Live

CRISTIANO DE ANDRÈ Teatro Carlo Felice, Genova, Italia - 15 gennaio 2019

cristiano de andre liveMai banale. Cristiano De Andrè ha da sempre un modo di vivere il palco che è distante dai soliti cliché: precisissimo quando si tratta di suonare, senza regole quando lo strumento tace e rispettare il copione è quasi un insulto al tipo di vita che si è disegnato addosso. Al Carlo Felice di Genova, lo scorso 15 gennaio, giocava in casa, ma l’emozione e la complessità dell’opera rock di “Storia di un impiegato” non gli hanno impedito di portare in scena una spettacolo… diverso, poco formale e intimo. Con l’ombra del grande Faber a prendersi la scena a più riprese, vuoi per la sfacciata somiglianza (soprattutto con le luci basse) con il profilo del figlio, e vuoi perché certe canzoni rimandano inevitabilmente al suono della voce che ha raccontato – meglio di tutti – una Genova che di sicuro oggi non c’è più, ma che forse non è mai esistita nella realtà ed è stata soltanto una favola.

Al Carlo Felice, pezzi come “Il bombarolo”, “Verranno a chiederti del nostro amore”, “Disamistade” e “Amore che vieni amore che vai” sono stati tra i meglio eseguiti da un Cristiano De Andrè ispiratissimo e capace di maneggiare gli strumenti con una sicurezza disarmante. Ma in generale tutta la scaletta e gli arrangiamenti pensati sono stati in grado di dare freschezza a uno spettacolo che, sulla carta, poteva scivolare nel banale omaggio del figlio a cotanto padre, e invece l’ostacolo è stato superato brillantemente e senza esitazione alcuna, a conferma che il progetto ha radici che vanno oltre il “fare cassetta” e c’è valore artistico nello show allestito.

Gran finale con l’immortale “Crêuza de mä” e con Cristiano che torna dietro le quinte con la consapevolezza di aver lasciato il segno.

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