L’INTROVERSO Una primavera
“Una primavera” segna il ritorno per L’Introverso dopo l’eccellente compact di esordio. Questa volta in scaletta undici tracce registrate al Noise Factory di Milano con la produzione artistica di Davide “Divi” Autelitano, cantante e bassista dei Ministri. Insomma, sulla carta delle ottime… carte, perché Autelitano è uno dei talenti migliori della sua generazione e anche in questo lavoro la sua mano si nota.
In senso generale, che valore dare a “Una primavera”? Partiamo col dire che anche dopo diversi ascolti, resta difficile giungere a un giudizio convinto e preciso, perché l’album ha tanti dettagli (sonori) che escono un pezzettino alla volta e i brani in scaletta hanno un taglio tale che o piacciono o non piacciono, non lasciano indifferenti. Mettendoli sul bilancino, possiamo tranquillamente dire che più della metà convincono senza riserve, mentre le canzoni che restano fuori dal mazzo (tre o quattro) sono anemiche, rimangono in un limbo dove dimenticarle è un attimo. Dal punto di vista lirico, tutti i testi superano la sufficienza. Ottima la prova di Nico Zagaria alla voce: il cantante de L’Introverso interpreta meravigliosamente e dà personalità anche alle canzoni meno brillanti del cd. I brani migliori? L’iniziale “Tutto il tempo”, “Manie di grandezza” e “Mi rialzo”, ma anche “Estranea” merita attenzione.