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THE SMASHING PUMPKINS Monuments To An Elegy

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Il brutto di essere una band che ha fatto la storia, è proprio il continuo confronto vita natural durante con quel pezzo di storia che hai contribuito a creare. Puoi scegliere di rapportarti con questa dolce condanna in due modi: smettendo di fare musica oppure continuando a farla fregandotene bellamente di chi o cosa sei stato nelle vite precedenti e continuando a proporti col marchio che ti ha reso un Dio agli occhi di milioni di fans. Ebbene, Billy Corgan ha scelto la seconda strada. Ma per la verità l’ha già scelta da un pezzo.

Gli Smashing Pumpkins escono adesso con “Monuments To An Elegy” (Bmg/Self), primo capitolo di un’opera che avrà il suo seguito con “Day For Night” nel 2015. Questo primo tomo discografico è stato registrato a Chicago con il chitarrista Jeff Schroeder e Tommy Lee (Mötley Crüe) come ospite – quest’ultimo ha suonato la batteria in tutti i brani del disco.

Evitiamo di perderci in ulteriori giri di parole e andiamo subito al sodo: è un buon album? No, non è un buon album. Perché tolto il piacere di risentire Billy Corgan cantare, c’è davvero pochissima sostanza e musicalmente si avverte l’assenza di un filo rosso capace di legare assieme la scaletta. Le costruzioni melodiche sono avare di spunti interessanti, ma è l’arrangiamento di diversi brani (“Run2Me” e “Dorian”, giusto per fare gli esempi più eclatanti) a spiazzare. Insomma, un brutto ritorno, anche se dopo diversi ascolti il giudizio si fa meno duro rispetto all’impatto iniziale. Tuttavia la sufficienza è parecchio distante.

Il pezzo migliore del cd? “Drum + Fife”. Ma anche “Monuments”, con una testiera che riporta la testa a Gary Numan, non è malaccio.

Review Overview

QUALITA' - 52%

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