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TUTTONERO Tuttonero

TUTTONERO

Ci sono espressioni che geograficamente non sai mai dove collocare di preciso. Ad esempio “provincia italiana”. Che significa? Per i Tuttonero la “provincia italiana” è un luogo piazzato nel Selvaggio West tra speroni e duelli al Sole di mezzogiorno. Questo inciso pomposo solo per dire che la band torinese (nata nel 2013 e qui al lavoro con I Dischi del Minollo) ama parlare di una quotidianità semplice e che ben conosce, vestita di un suono che arriva direttamente dagli States polverosi, laddove non c’è mai ombra e il rock è un Dio da servire a tutte le ore.

Il suono del compact non è particolarmente originale, ma i testi sono molto carini, pungenti e scanzonati al punto giusto – in quest’ottica trovate il tempo di ascoltarvi “Lo-Fai”, un brano che ben rappresenta la cifra stilistica del disco. Il resto del lavoro non cammina mai lungo un’unica direzione, ma tende a sbandare alla ricerca di appigli (sonori) che il più delle volte sono precari. Molto meglio concentrarsi sulle liriche (quasi tutte di buona fattura), sull’esecuzione dei brani (tecnicamente apprezzabili) e sulle linee melodiche (carine ma migliorabili). Un altro pezzo azzeccato è “Mike non c’è”: ballatona sgraziata dedica a un’epoca televisiva morta e sepolta.

Review Overview

QUALITA' - 61%

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