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VÖK Figure

vok figure

“Figure” è una parola il cui significato muta in base ai diversi contesti di utilizzo: può significare “comprendere qualcosa”, ma anche far riferimento ad una figura nel buio, un corpo, una forma. Non c’è da stupirsi che la band islandese Vök, dal sound pop elettronico ma capace di improvvise e continue variazioni melodiche, abbia scelto proprio “Figure” come titolo per il suo album di debutto.

Sottoscriviamo senza alcuna esitazione il comunicato stampa. Questi islandesi hanno un modo spregiudicato di maneggiare la melodia, di creare atmosfere che mutano di brano in brano. “Figure” è un album che, per essere un esordio, è veramente tanta roba: perché è sì alla moda, nel senso che si abbevera alla fonte dell’electro pop contemporaneo, ma lo fa con classe e disinvoltura, rischiando grosso negli arrangiamenti. E poi ci sono tutte queste distorsioni, questi bassi rotondi alla Massive Attack, l’idea azzeccata che si fa sound invitante.

In cuffia il disco è una delizia, perché il suono è così ben costruito che sembra una palla soffice dentro la quale affondare e rimbalzare. Il primo ascolto è un colpo al cuore, entri in sintonia perfetta con l’universo dei Vök in un attimo. I contatti successivi non tradiscono e, complice la durata ridotta (appena 33 minuti), finisci per mandare in loop l’album senza rendertene neppure conto. Bravissimi.

Review Overview

QUALITA' - 73%

73%

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