Andiamo subito al sodo: non è un brutto lavoro questo “NMR” de La Teiera di Russell. Tra rock ed elettronica, scenari post “qualcosa” e atmosfere molto lunghe che sanno di caffè denso. Insomma, le 6 tracce in scaletta sono un blocco ben assemblato. Inoltre aggiungiamo un altro dettaglio: il disco è suonato bene, molto bene. Cosa non va? C’è spesso molta testa e poco sangue, o meglio: di sangue non ce n’è abbastanza. Fuor di metafora: alcuni pezzi faticano a comunicare (emotivamente) con l’ascoltatore, lasciando così, alla fine, un senso di insoddisfazione che non si placa neppure dopo diversi ascolti. In conclusione: un album che raggiunge la sufficienza senza grossi problemi, ma la sensazione è che il potenziale della band non sia stato sfruttato sino in fondo. Da rivedere. Il brano migliore? La parte finale di “Mathcalina” e l’incastro iniziale di “Brodo Primus”. Bellissima la copertina.
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