GIORGIENESS Mostri
Quali sono i punti di forza di questo “Mostri“? Senza dubbio una buona proprietà di scrittura (non parliamo di contenuti, proprio di tecnica), poi qualche linea melodica. Fine.
Per noi – che in questi anni abbiamo amato il percorso di Giorgia D’Eraclea (Giorgieness) – questo album è un rebus senza soluzione. Perché è una robetta pop senza contenuti. E’ come se la maturità artistica, stilistica, musicale fino a qui mostrata, sia stata messa in un angolo, in castigo, per provare a imboccare una strada fatta di messaggini d’amore e orecchiabilità ruffiana. E’ un disco smielato, ma talmente smielato… male da risultare a tratti persino irritante, specialmente quando si cerca l’atmosfera forzata, come nella conclusiva “Quello che vi lascio” oppure nella terribile “Supereroi”, o in “Maledetta”, che sembra una canzone di Emma. Musicalmente, poi, la produzione è senza guizzi, estremamente piatta.
Salviamo solo “Anima in piena”, ma perché è la canzone meglio cantata, quella dove la D’Eraclea si ricorda di avere una voce potentissima e la usa (quasi) al meglio. Il resto è deludente. Clamorosamente deludente.