GIANLUCA DE RUBERTIS La Violenza della Luce
Gianluca De Rubertis è uno dei pochi – che in Italia – si può legittimamente intestare un virtuale master in “canzone d’autore”, perché maneggia il genere stando in perfetto equilibrio tra passato e presente, tra Fabrizio De André e arrangiamenti moderni, corroborati da una bella iniezione di pop che riporta l’ascoltatore agli Anni Ottanta migliori.
“La Violenza della Luce” è un disco che ha un potenziale enorme, perché capace di affacciarsi su una platea immensa: può piacere ai fans del già citato Faber, ma anche dei Baustelle, di Franco Battiato e persino (qui la spariamo volontariamente grossa…) dei fu Thegiornalisti.
In scaletta 8 pezzi per 28 minuti di musica: non c’è un brano che abbia un brutto ritornello ma a piacere è soprattutto la scrittura – curata, alta, ma accessibile, con ampie concessioni alla poesia senza risultare fastidioso esercizio autoreferenziale. I pezzi migliori? Il primo (“Voi mica io”) e la conclusiva (e splendida) “Dimmi se lo sai”, occhio anche al singolo “Solo una bocca”. In conclusione: un album serio, maturo, prezioso.