NEVROREA Diva
Piccola guida utile per… capire il senso di una recensione. Se quello proposto fosse il terzo lavoro dei Nevrorea, si beccherebbe uno sfavillante 50% in pagella, o forse anche meno, ma con gli esordi bisogna intuire la strada tracciata, il punto di caduta futuro, ecco perché alla fine troverete un 60% nel giudizio, perché il suono di “Diva” è sì estremamente derivativo (un rock alla Verdena), ma ci sentiamo di dire che la base di partenza è buona: c’è tecnica, gusto per la melodia, un bel modo di intendere la comunione fra rock e pop e anche un pizzico di sana sfrontatezza che non guasta mai. Cosa manca alla band? Manca la capacità – al momento – di personalizzare la proposta, provando a creare un suono proprio, canzoni proprie, immaginari propri, non rinnegando però le ispirazioni. La sfida, in particolare per l’autore, Cosimo Bitossi, è quella di guardare da lontano i miti che hanno formato il suo percorso, e un po’ più da vicino quello che ha da dire.
Ottima la scelta di promuovere “Revolver” a singolo: è indiscutibilmente la canzone migliore del compact. Bellissimo l’artwork, copertina compresa.