DEUT From the other Hemisphere
Curioso che un album con questa qualità esca in autoproduzione. Oppure no: ormai da anni le etichette italiane seguono logiche talvolta insondabili, fino al punto di supporre che in realtà certe uscite sotto etichetta non siano altro che delle autoproduzioni malcelate.
Tornando al disco di Deut, prima parte veramente molto buona. Siamo nel campo di un folk-rock in inglese con ampie aperture (intelligenti) all’orecchiabilità, e con perle come “As a Patient” e “Nude Naked Stripped” che è il vero gioiellino del disco. Molto bella anche “And I Rise” soprattutto nel refrain, che ha un giro di tastiera(?) ipnotico.
Nella seconda parte l’album mantiene una discreta qualità anche se in un paio di episodi si prende una pausa soprattutto dal punto di vista musicale mentre la scrittura resta sempre matura e ispirata. Il finale ha qualcosa di Damien Rice con “Push my fingers into your eyes”. Davvero un bel pezzo, cantato alla grande.
In conclusione, come si fa a non metterlo fra i migliori album italiani usciti finora in questo 2023?
PS delittuoso che su Spotify i brani non siano accompagnati dai testi.