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FRANCESCO GABBANI

FRANCESCO GABBANI
Francesco Gabbani
Francesco Gabbani è un un cantautore e polistrumentista toscano che si è avvicinato al mondo della musica da piccolissimo complice anche il fatto che la sua famiglia possiede l’unico negozio di strumenti musicali di Carrara. A 4 anni ha iniziato a suonare la batteria, a 9 la chitarra e ha trascorso poi l’adolescenza in un vortice emozionale che gli ha fatto capire che esprimersi con la musica è la sua ragione di vita. Nel 2016 ha vinto la sezione “Nuove Proposte” di Sanremo e nel 2017 ha replicato con il successo nei Big. Di seguito le sue 5 canzoni preferite…

Stevie Wonder – Superstition

Stevie Wonder è stato uno degli artisti che hanno segnato la mia infanzia musicale, groove e naturalezza pura. In “Superstition” mi ci ritrovo nella misura in cui viene screditato il valore dell’essere superstiziosi: la superstizione è sintomo di ignoranza! Sono d’accordo con Wonder.


Chet Baker – There will never be another you

Chet Baker è un altro cardine delle mie radici musicali e in questa sua versione dello standard jazz “There will never be another you” è racchiuso il suo leggiadro volteggiare di tromba e la morbidezza di una voce che arriva dritta allo stomaco.


Franco Battiato – Centro di gravità permanente

Del “Maestro” Franco Battiato mi sento di prendere in considerazione “Centro di gravità permanente” come esempio (di grande successo) della giusta sintesi tra semplicità melodica e riflessione sulla variazione di atteggiamento dell’uomo rispetto all’interlocutore. Non so in quanti, tra quelli che ballavano su questa canzone ai tempi dell’album “La voce del padrone” (capolavoro), ne carpivano il vero significato…


Rihanna – Diamonds

“Diamonds” di Rihanna perché, se dobbiamo parlare di pop music, credo che sia un esempio di collaborazione ad alto livello tra un’autrice top come Sia e un’interprete che, aldilà dei vari gossip (che fan parte del gioco delle star), mi fa venire i brividi ogni volta che apre bocca.


Vinicio Capossela – Ovunque proteggi

Ultima, ma forse prima, “Ovunque proteggi” di Vinicio Capossela: semplicemente perché quando l’ascolto ho difficoltà a trattenere una reazione emotiva “umidificante”. La dolcezza e la sofferenza della poesia di questo brano è identificativa di un artista, come pochi, nel nostro Paese.

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