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IL MOSTRO DI ST. PAULI Fatih Akın

il mostro di st pauli

Sì, è un film interessante. Probabilmente una produzione americana avrebbe fatto meglio nella caratterizzazione dei personaggi e del protagonista, ma la pellicola di Fatih Akın è… ruspante, cruda, a noi è piaciuta. E attenzione: il tema non era dei più semplici da trattare.

La trama. Nella Amburgo degli anni Settanta, l’ambiguo Fritz Honka è un operaio che frequenta il pub Der Goldenen Handschuh consumando grandi quantità di superalcolici. Honka è un uomo con la faccia deformata, e che indossa vistosi occhiali a causa del suo strabismo, apparentemente timido e che è solito offrire bevande alcoliche alle donne anziane e sole che nota all’interno del bar. Dopo essere riuscito a portare una donna nel suo piccolo attico la uccide e ne smembra il cadavere, nascondendone parte dei resti all’interno del suo appartamento e buttandone i restanti in un giardino.

Il film ha un eccellente attore protagonista – Jonas Dassler – e un cast di contorno che si muove benissimo sulla scena anche nei ruoli marginali. Ci piace citare in quest’ottica la bella Greta Sophie Schmidt, che è il raggio di Sole che ingentilisce un film cupo, tetro, dove rabbia e dolore trovano sfogo nella violenza.

Qualcuno ha scritto che la pellicola tende dalla parte di Honka, ma non c’è assoluzione alcuna nel racconto del regista. Honka era una persona così piena di problemi da risultare caricaturale. Un povero diavolo in tutti i sensi.

PS occhio al trailer che è un po’ furbetto nel montaggio e richiama Kubrick, ma poi nei fatti è un’opera più riflessiva che ritmata.

Review Overview

SCORE - 6.5

6.5

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