UNDERDOSE Diverso Inverso
L’equilibrio è perfetto: elettricità e melodia, tensione e ampie concessioni verso l’ascoltatore. “Diverso Inverso” è un disco interessante. Perché – al netto dei difetti – ha solidità, si mantiene in piedi ed è forte anche quando gli Underdose eccedono un pochino. Il suono è estremamente derivativo: il rock proposto è ben suonato ma non particolarmente originale. I testi sono curati: è vero, alcune immagini descritte non colpiscono il bersaglio grosso (“La Meraviglia di Alice”), ma nel complesso le liriche hanno personalità e tendono a descrivere stati d’animo, situazioni personali e risultano credibili.
La fruibilità pop del disco è eccellente e – assieme all’ottimo cantato – rappresenta uno dei valori aggiunti del progetto. Il primo impatto è convincente, gli ascolti successivi confermano le iniziali buone sensazioni. Insomma, un lavoro immediato, che sa intrattenere e che mette in evidenza un gruppo che ha ancora ampi margini di miglioramento. I pezzi migliori? L’iniziale “La sintesi perfetta”, “Buon compleanno” e “Neve su Marte”.