CALCUTTA Evergreen
Alla fine se sai scrivere e maneggi la melodia non è che siano necessari chissà quali orpelli o arrangiamenti per arrivare al cuore e all’attenzione dell’ascoltatore. “Evergreen” ne è una prova: canzoni semplici, testi che possono essere universali, incroci melodici magnifici che richiamano alla mente il miglior cantautorato dei padri e un’idea generale di musica che ha tutto per travalicare l’immediato e spingersi nei territori dei classici, cioè di quei brani che anche a distanza di tempo si riascoltano sempre con piacere.
Calcutta è uno dei più bravi della sua generazione. E lo è per due motivi: rinfresca il cantautorato e propone sempre una scrittura leggera e matura.
I pezzi migliori? C’è l’imbarazzo della scelta: “Paracetamolo”, “Pesto”, “Kiwi”, “Hubner”, “Orgasmo”.