RUMOR Ti ho visto ad alta voce
Pop ed elettronica, cantautorato ed epicità da band navigata. “Ti ho visto ad alta voce” è un album veramente interessante e dice in primis che Anelli e Platini – i titolari del progetto – ci sanno fare. E dice anche che sono stati bravi a trovare una loro strada nel battutissimo territorio del nuovo pop all’italiana, quello che prova a mescolare tradizione e modernità.
I Rumor hanno numeri perché hanno qualcosa da dire, sono freschi e riescono a parlare di sentimenti – in maniera abbastanza didascalica – senza perdersi in supercazzole oppure in una narrativa scontata o banale. “Carnival” apre il disco ed è un brano fortissimo che sintetizza piuttosto bene qualità e stile del duo, ma occhio anche a “Neve”, “Paura”, “Uhuh” e “Amare”.
Marco Platini ha una voce che ricorda un pochino (nel timbro) quella di Francesco Renga e con l’ex Timoria condivide anche la capacità di interpretare (e non solo di cantare) i brani che scrive. Ottima la produzione, con un uso deciso e consapevole dell’elettronica. Non c’è improvvisazione.
Difetti? Solo… estetici. Nel senso che l’artwork confezionato dagli stessi è piuttosto bruttino e non rende merito alla qualità del contenuto. Per il resto, poche storie: uno degli album migliori usciti nel 2018 in ambito italiano.